
Quando il Tricolore continua a sbandierare con ardimento
Non è un caso che sia proprio Novembre il mese dedicato alla non dimenticanza, dedicato alla commemorazione delle anime; si transita verso l'inverno che ancora non stringe con la sua morsa e si lasciano indietro i fasti della vendemmia e i suoi colori autunnali.
In questi tempi di suffragio, Napoli si riempie dei piccoli lumi messi alle finestre di sera e di fiori e ghirlande di giorno deposti ai piedi delle decine di altarini sparsi per la città, si recitano messe e si innalzano preghiere; ma c'è un posto a Napoli dove tutto questo assume un significato particolare e si carica del grande peso della storia.
A Porta Capuana, nella Torre Onore, gli “Arditi d'Italia” della sezione di Napoli si preparano ogni anno, ogni 4 Novembre, ad una celebrazione molto particolare, in suffragio di tutti i nostri caduti durante la Prima Guerra Mondiale e dei conflitti successivi. Perché?
Per amore e rispetto innanzitutto, e perché l'Arditismo non finisca nell'oblio.
Dopo la messa celebrata in Piazza Enrico De Nicola gli Arditi di Napoli hanno aperto il mausoleo nel cuore di Porta Capuana dedicato a Salvo D'Acquisto, un sacrario con venti lapidi commemorative dei figli caduti per la Patria e piccoli reperti risalenti alla guerra del 1915-'18, e deposto la corona di fiori simbolo del ricordo e di un antico sodalizio come ha avuto a precisare Aldo Parrella, presidente della sezione napoletana dell'Associazione Arditi d'Italia: «un sodalizio che nasce nel 1919, per onorare quegli Arditi della Prima Guerra Mondiale e per tenere viva la memoria, oggi che Arditi non ce ne sono più».
L'Associazione, che si sostiene con il contributo economico e morale dei propri soci, porta avanti con dignità e sentimento la propria missione di custode dei ricordi e a passare per Porta Capuana vale la pena visitare il museo allestito all'interno del bastione; quanti possono vantare di avere una dimora all'interno di una antica porta cittadina che risale alla fine del 1400!
Così Aldo Parrella e gli Arditi di Napoli continuano a tenere aperto al pubblico questo suggestivo angolo di storia patria e ad esporre, nonostante l'apatia delle istituzioni comunali e le difficoltà economiche con cui l'Associazione deve fare i conti, il loro piccolo tesoro bellico, archeologia militare fatta di cimeli dei due conflitti mondiali, di ricordi delle Quattro Giornate di Napoli, di bandiere, di busti, di documenti e dipinti.
Suggestioni di un non così lontano modo di essere.
Rossella Marchese
Non è un caso che sia proprio Novembre il mese dedicato alla non dimenticanza, dedicato alla commemorazione delle anime; si transita verso l'inverno che ancora non stringe con la sua morsa e si lasciano indietro i fasti della vendemmia e i suoi colori autunnali.
In questi tempi di suffragio, Napoli si riempie dei piccoli lumi messi alle finestre di sera e di fiori e ghirlande di giorno deposti ai piedi delle decine di altarini sparsi per la città, si recitano messe e si innalzano preghiere; ma c'è un posto a Napoli dove tutto questo assume un significato particolare e si carica del grande peso della storia.
A Porta Capuana, nella Torre Onore, gli “Arditi d'Italia” della sezione di Napoli si preparano ogni anno, ogni 4 Novembre, ad una celebrazione molto particolare, in suffragio di tutti i nostri caduti durante la Prima Guerra Mondiale e dei conflitti successivi. Perché?
Per amore e rispetto innanzitutto, e perché l'Arditismo non finisca nell'oblio.
Dopo la messa celebrata in Piazza Enrico De Nicola gli Arditi di Napoli hanno aperto il mausoleo nel cuore di Porta Capuana dedicato a Salvo D'Acquisto, un sacrario con venti lapidi commemorative dei figli caduti per la Patria e piccoli reperti risalenti alla guerra del 1915-'18, e deposto la corona di fiori simbolo del ricordo e di un antico sodalizio come ha avuto a precisare Aldo Parrella, presidente della sezione napoletana dell'Associazione Arditi d'Italia: «un sodalizio che nasce nel 1919, per onorare quegli Arditi della Prima Guerra Mondiale e per tenere viva la memoria, oggi che Arditi non ce ne sono più».
L'Associazione, che si sostiene con il contributo economico e morale dei propri soci, porta avanti con dignità e sentimento la propria missione di custode dei ricordi e a passare per Porta Capuana vale la pena visitare il museo allestito all'interno del bastione; quanti possono vantare di avere una dimora all'interno di una antica porta cittadina che risale alla fine del 1400!
Così Aldo Parrella e gli Arditi di Napoli continuano a tenere aperto al pubblico questo suggestivo angolo di storia patria e ad esporre, nonostante l'apatia delle istituzioni comunali e le difficoltà economiche con cui l'Associazione deve fare i conti, il loro piccolo tesoro bellico, archeologia militare fatta di cimeli dei due conflitti mondiali, di ricordi delle Quattro Giornate di Napoli, di bandiere, di busti, di documenti e dipinti.
Suggestioni di un non così lontano modo di essere.
Rossella Marchese