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Riapre dopo il restauro la Fontana di Trevi

18/11/2015

 
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Ci sono voluti cinquecentosedici giorni di totale per restaurare Fontana di Trevi, ma alla fine Oceano, la divinità fluviale, è tornato ad essere il re incontrastato. La Fontana di Trevi è tornata al suo antico splendore dopo il restauro finanziato da Fendi. Un’operazione durata diciassette mesi e completata prima della data prevista per fine 2015, costata alla Maison 2,18 milioni di euro.
La cerimonia di accensione delle luci e dell’impianto idraulico, ha contato la presenza del sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, del Presidente e Amministratore Delegato di Fendi, Pietro Beccari e di Silvia Venturini Fendi. “Restituire alla città, ai romani e ai viaggiatori del mondo la Fontana di Trevi in tutto il suo originario splendore costituisce, ancora una volta, un valido esempio di quale e quanta importanza possa rivestire una stretta sinergia tra pubblico e privato”, ha dichiarato Presicce. “Un restauro importante non avrebbe potuto essere sostenuto dalla pubblica amministrazione senza il sostanziale apporto della maison Fendi con cui abbiamo posto in essere una reciproca, fattiva e anche inedita collaborazione. Una partnership preziosa che nel 2016 verrà consolidata e sviluppata ulteriormente con nuove e stimolanti iniziative”. Proprio su questo punto, si è espresso anche Beccari: “Siamo orgogliosi di questa collaborazione pubblico/privato e di come in tempi record, dopo il complesso delle Quattro Fontane, la Fontana di Trevi sia oggi restituita nel suo splendore originale ai romani e ai turisti di tutto il mondo”, aggiungendo che: “Fendi è Roma e Roma è anche Fendi, ed è per questo motivo che continueremo a sostenere la nostra città con il progetto Fendi for Fountains, volto a supportare altre quattro fontane nel 2016”. Saranno infatti effettuati restauri e manutenzioni della Fontana del Gianicolo, del Mosè, del Ninfeo del Pincio e della Peschiera. In tanti, romani e turisti, sono accorsi per l’accensione di rito, tributandola con un applauso fragoroso e urla festanti.
Ritorna così alla sua grande bellezza una delle fontane più famose del mondo, connubio di natura e artificio, progettata dall’architetto Nicola Salvi nel 1732, posizionata a ridosso di Palazzo Poli, oggi sede dell’Istituto Nazionale della Grafica. La sua antica storia è collegata direttamente a quella dell’Acquedotto Vergine, costruito da Marco Vipsanio Agrippa nel 19 a.C., di cui costituisce la parte terminale visibile al pubblico.
Nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni, alcune delle quali rimaste incompiute, fino all’inaugurazione del 22 maggio 1762. Il complesso monumentale risplende di una nuova luce a Led e i suoi marmi sono più protetti dall'usura causata dall'acqua grazie ad importanti e innovative tecnologie di trattamento installate da Acea. I tecnici hanno infatti rinnovato l'impianto di illuminazione artistica della fontana e della piazza e rifunzionalizzato gli impianti di ricircolo, trattamento e distribuzione delle acque. La nuova luce a led rientra nel programma di illuminazioni artistiche che Acea sta progressivamente attuando per valorizzare i monumenti simbolo della città capitolina. L'impianto idrico che fornisce acqua alla Fontana è stato oggetto di una intensa manutenzione straordinaria. Infatti un nuovo impianto di osmosi e addolcimento assicurerà livelli ottimali dei parametri fisici dell'acqua, così da aumentare notevolmente la protezione dei marmi della vasca e della struttura monumentale. Anche le tubazioni in piombo dei giochi d'acqua sono state completamente rinnovate, così come ulteriori interventi hanno interessato gli impianti elettrici, i pannelli di comando e controllo e i processi di automazione dell'impianto idrico complessivo. Gli interventi di Acea sono stati effettuati su mandato del Comune di Roma, in coordinamento con la Sovrintendenza capitolina.


Nicola Massaro



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